Sinistro non denunciato o denunciato in ritardo: cosa succede
Cosa accade se un incidente stradale non viene denunciato o è denunciato in ritardo? Naturalmente, sono previste delle sanzioni in quanto, secondo la legge italiana, vige l’obbligo di denuncia di un sinistro alla propria compagnia di assicurazione.
Inoltre, occorre effettuare la denuncia entro un termine prestabilito. Superato questo tempo ci si può imbattere nel rischio di veder ridotto l’ammontare del risarcimento o, nei casi più estremi, perderlo totalmente.
Per questo è fondamentale presentare la denuncia alla propria compagnia assicurativa anche nel caso in cui si venga coinvolti in sinistri di lieve entità o che non coinvolgano altri mezzi.
Il sinistro stradale va denunciato per legge
Come già premesso, in Italia la legge obbliga i cittadini a denunciare un incidente stradale, secondo quanto previsto dall’articolo 143 del codice delle assicurazioni. Esso si basa sui principi esposti all’interno degli articoli 1913-1915 del nostro Codice Civile. Quindi, l’articolo 143 del codice delle assicurazioni dispone quanto segue:
“nel caso di sinistro avvenuto tra veicoli a motore per i quali vi sia obbligo di assicurazione, i conducenti dei veicoli coinvolti o, se persone diverse, i rispettivi proprietari sono tenuti a denunciare il sinistro alla propria impresa di assicurazione, avvalendosi del modulo fornito dalla medesima, il cui modello è approvato dall’IVASS”.
Quanto descritto ha valore anche nel caso in cui in un sinistro è coinvolto un solo mezzo.
Cosa succede in caso di mancata denuncia di un incidente stradale?
Cosa accade, nel concreto, in caso di mancata denuncia di un sinistro? Dobbiamo prendere come riferimento sempre l’articolo 143 del codice delle assicurazioni. L’articolo, infatti, sottolinea che in caso di mancata denuncia viene applicato quanto disposto nell’articolo 1915 del Codice Civile in caso di “omesso avviso di sinistro”.
L’articolo 1915 afferma che in questi casi l’assicurato perde ogni diritto di indennità. Inoltre, l’assicurazione può ridurre l’ammontare del risarcimento se l’assicurato non adempie al suo obbligo di denuncia.
Quanto disposto in questi articoli ci fa capire come se l’omissione è dolosa, cioè l’incidente non viene denunciato in maniera intenzionale per trarne vantaggio, l’assicurato perde l’intero importo dell’indennizzo. Nel caso, invece, l’omissione è colposa, ovvero involontaria o frutto di dimenticanza, l’indennizzo può essere ridotto.
Entro quando deve essere denunciato un sinistro?
Abbiamo accennato in precedenza all’esistenza di un termine massimo per la denuncia di un sinistro. Questi tempi sono molto ristretti in quanto l’articolo 1913 del Codice Civile dispone che l’assicurato deve obbligatoriamente denunciare l’accaduto entro e non oltre 3 giorni dalla data dell’incidente o dal momento in cui ne viene a conoscenza (nel caso non fosse lui alla guida del proprio mezzo).
L’avviso non serve nel caso in cui sia intervenuto sul posto l’assicuratore per le attività di constatazione o salvataggio. I tempi ridotti servono a dare la possibilità all’assicuratore di capire se l’indennizzo sia dovuto e a quanto ammonta l’entità del danno. Inoltre, in questi casi i pochi giorni servono anche per evitare che si possano eliminare eventuali prove o indizi relativi al sinistro.
Da precisare, però, che il non rispetto di queste tempistiche non preclude in automatico il diritto al risarcimento, anche completo. Infatti, bisogna tener conto delle precise clausole previste nel proprio contratto assicurativo che cambiano da una compagnia all’altra.
Ma cosa accade, quindi, se si denuncia un sinistro in ritardo? Ogni contratto assicurativo può stabilire i propri tempi, ma in ogni caso la mancata denuncia o il ritardo determinano una riduzione del risarcimento solamente nel caso in cui la compagnia assicurativa dimostri il danno subito. Se, invece, non ci sono conseguenze per l’assicuratore, il cittadino può ottenere l’intero importo dell’indennizzo.