Attestato di Rischio: cos’è e come averlo
Quando si possiede un’auto è obbligatorio sottoscrivere un’assicurazione, non soltanto perché lo stabilisce la legge, ma anche perché si ha una protezione completa in caso di incidenti, furti e danni al veicolo.
Al momento della sottoscrizione di un’assicurazione auto, le società sono solite controllare l’attestato di rischio, un documento che contiene lo storico degli incidenti, la classe di merito e altri dati utili per assegnare l’ammontare del premio assicurativo.
In questo articolo vi spiegheremo nel dettaglio cos’è l’attestato di rischio e come funziona.
Attestato di rischio: cos’è
Quando si acquista un nuovo veicolo e si stipula la RC auto, la compagnia assicurativa rilascia l’attestato di rischio. Si tratta di un documento che contiene il quadro storico del veicolo e serve per il sistema bonus malus, ai fini del calcolo del premio assicurativo.
Nel documento sono presenti i dati del proprietario e del veicolo, il numero di incidenti in cui è stato coinvolto e la classe di merito.
L’attestato di rischio è una sorta di “pagella” dell’assicurato; le compagnie assicurative si basano su questo documento per stabilire l’importo del premio RC auto. Il sistema bonus malus, invece, si basa sul merito. Di conseguenza, se dall’attestato di rischio si evince che il veicolo è stato coinvolto in più incidenti, si avrà una penalizzazione del premio e della classe di merito (malus). Al contrario, se il guidatore ha avuto un comportamento virtuoso, quindi non è responsabile di nessun sinistro, si avrà un bonus.
Nell’attestato di rischio vi è una tabella riassuntiva che registra tutti gli eventi riguardanti il veicolo negli ultimi cinque anni. Quindi, qui sono registrati oltre ai diversi sinistri anche eventuali violazioni.
La compagnia assicurativa, prima di proporre la nuova polizza, controlla gli ultimi cinque anni presenti sull’attestato di rischio e poi stabilisce il premio assicurativo.
Come controllare l’Attestato di Rischio
L’attestato di rischio, in origine, era un documento cartaceo inviato al proprietario del veicolo trenta giorni prima della scadenza della polizza assicurativa. Ora, invece, è disponibile in formato digitale e consultabile tramite l’area personale sul sito della compagnia assicurativa.
Questo documento deve essere sempre aggiornato e, soprattutto, se il proprietario nota discrepanze o imprecisioni è opportuno segnalarle alla società assicuratrice, per correggerle tempestivamente.
Negli ultimi anni è stato introdotto l’attestato di rischio dinamico, che contiene anche i sinistri tardivi, cioè quegli incidenti che sono stati denunciati in ritardo o che sono stati pagati in prossimità della scadenza della polizza. Con l’attestato dinamico si ha una maggiore certezza circa lo storico del veicolo, anche se il proprietario ha cambiato compagnia assicurativa prima della comunicazione del sinistro.
L’attestato di rischio ha una validità di cinque anni, anche se a partire dal 2019 il termine è stato esteso a dieci anni.
Nel documento è contenuta la “tabella della sinistrosità pregressa”. Qui sono indicati i sinistri e si specifica se vi sia o meno responsabilità del proprietario o se ci sono stati danni a persone o cose. Nella parte alta del documento, invece, si possono visualizzare i dati del veicolo e del proprietario e il riquadro relativo alla classe di merito.
Ai fini del sistema bonus malus, la classe di merito è sicuramente il dato più rilevante. Nell’attestato di rischio è segnalata la classe di provenienza e quella assegnata dalla compagnia assicurativa. Se non si riesce a visualizzare l’attestato di rischio dalla propria area personale, si può richiedere alla compagnia l’invio tramite mail del documento.